Alberobello e i suoi coni

C’è un borgo nel cuore della Puglia, ora sito Unesco che è diventato una delle principali attrazioni turistiche del tacco d’Italia.

Oggi vi portiamo ad Alberobello, la città dei trulli raccontandovi cosa vedere e degustare in questo borgo.

La storia di Alberobello nasce intorno al 1400/1500, proprio in una selva, facente parte del feudo di Conversano, di proprietà della famiglia D’Acquaviva Aragona.

La Puglia sviluppa nei secoli l’arte e la tecnica di costruire a secco, infatti lo notiamo nel nostro paesaggio dove potete ammirare km e km di muretti in pietra calcarea.

Costruire a secco vuol dire ancora oggi non utilizzare malta o cemento per tenere unite le pietre che vengono sapientemente tagliate e posizionate l’una sull’altro direttamente in loco dalle abili mani dei maestri “trullari”.

Nei tempi in cui Alberobello sviluppava il suo borgo caratterizzato da case a tetto conico, la legge vigente nel Regno di Napoli, ovvero la Prammatica de Baronibus, sottoponeva ogni nuovo insediamento urbano ad un’autorizzazione regia, che si otteneva previo pagamento dei tributi dovuti. Per evitare il balzello, i Conti di Conversano imposero ai contadini, che allora vivevano in un bosco di querce, di costruire solo abitazioni a secco. Di qui i trulli, costruiti in pietra calcarea, per facilitarne la demolizione, in modo tale che in caso di ispezione regia non si scorgessero i tratti di un insediamento urbano, evidentemente abusivo. Una storia di precarietà che diventa una storia di civiltà. Si dovrà attendere il 1797 affinché con Regio Decreto questo piccolo villaggio fino ad allora “illegale” potesse diventare libero da ogni richiesta tributaria e quindi riconosciuto.

Da quel momento in poi non sarà più possibile demolire i trulli che diventeranno luogo protetto e anzi se ne costruiranno di nuovi. Alberobello, vanta il primato di “Capitale di trulli” proprio per la massima concentrazione di casette nel suo borgo antico. Camminare tra i trulli vi sembrerà di catapultarvi in un paese fiabesco, quasi da Lillipuziani, però affacciatevi all’interno delle abitazioni e sarete stupefatti dalla relativa grandezza delle stanze. Gli abitanti di Alberobello spalancano molto spesso le porte delle loro case ai visitatori cosicché si possa avere contezza delle dimensioni interne dei trulli. Alcuni di essi sono ristrutturati e sono sia abitazioni che case vacanze altre sono rimaste pressoché intatte, pertanto è possibile vederne di originali.

Alberobello consta di due quartieri interamente edificati secondo la tecnica del trullo, come in ogni destinazione turistica c’è la zona turistica Rione Monti dove poter acquistare i souvenir e soprattutto qui è possibile visitare l’unica chiesa Trullo, costruita nel 1930 e dedicata a S. Antonio. Spostandoci verso Aia Piccola potrete respirare quell’aria fiabesca che solo questo borgo può darvi. Si tratta di una zona davvero pittoresca che offre tanti punti fotografici e dove potrete vedere la parte ancora abitata ed autentica di Alberobello.

Spostandoci verso la zona nuova raggiungerete la Basilica dei Santi Medici, patroni della città da più di tre secoli e se venite a fine settembre potrete vivere i giorni di festa a loro dedicati e quindi essere partecipi delle nostre tradizioni a cominciare dalle processioni.

In tutta la Puglia c’è abbondanza di cibo, il saper unire i prodotti della nostra terra è indice di un’antica tradizione culinaria. C’è però ad Alberobello qualcosa di veramente tipico, ovvero il Pasqualino!!

Non è solo un nome comune di persona ma una tipicità nata alla fine degli anni ‘60. Nulla di eccezionale se vi dicessi che si tratta di un semplice panino, la cosiddetta rosetta ripiena di tonno, capperi, salame e provola. In salumeria oggi ci sono tante varianti, ad esempio con la giardiniera o con vari sott’olii (es. funghi, pomodori secchi, etc) ma se chiederete quello tradizionale, soltanto al primo morso capirete il perché sia rimasto ancora tra i cult di questa cittadina. Le origini? C’è chi dice fosse stata l’invenzione di un salumiere, Pasquale dell’Erba che inizialmente lo propose ad un gruppo di giovani e poi venne sempre più richiesto dagli studenti che ci passavano davanti andando a scuola e lo ordinavano per la ricreazione.

Venite a scoprire molto di più di Alberobello, dei suoi trulli e della sua storia, insieme a noi….

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